Interpretazione di un sogno - Capitolo 6

18:30:00 / Pubblicato da Stanley Warren Smith /

Il peso dell'acqua che, goccia a goccia, lo bagnava da capo a piedi sembrava stesse per far crollare da un momento all'altro quella fragile impalcatura di ossa, carne ed anima. Quel processo esteriormente catartico lo metteva a proprio agio, come se fosse per un attimo in un'altra dimensione, isoterma, sospesa ed onirica. Vedeva davanti a sè la strada, e dietro non volle girarsi, ma non per paura di vedere qualcuno, qualcosa che lo inseguiva, ma solo perchè non voleva girarsi, tutto lì; respirava a pieni polmoni un'aria densa e tiepida, sotto un chiaro sole primaverile, ma non di primavera inoltrata: quando l'erba comincia a verdeggiare e nasconde il fango sotto la sua coltre verde, ci camminava sopra, e sentiva di camminar nel fango, ne era sicuro, ma non ci pensava perchè sopra c'era il verde del prato ed allora andava tutto bene, anche se aveva le scarpe infangate il sole le avrebbe asciugate e il terreno sarebbe caduto di lì a poco e fango, fango, ancora fango sotto le sue suole, poteva sentirlo quasi dentro le scarpe, i calzini, ma chi se ne frega? Camminava, e nessuno avrebbe detto oh guarda che scarpe infangate perchè tanto c'era l'erba che era verde e umida e profumata, anche se non è proprio un profumo, è qualcosa che senti come vero, una realtà non è come una strada asfaltata, no, quella ci sbatti sopra e non ti ha neanche sentito, l'erba se ci cadi sopra ti sente e cerca di prenderti, l'erba, verde; il sole, chiaro; un sapore sulle labbra, un bacio di donna, un profumo di pelle, una carezza, uno stridore, un grido, un urlo lancinante, uno scricchiolio nel buio...
Sapeva che avrebbe dovuto cambiare la doccetta prima o poi, la mamma era andata a fargli visita qualche giorno prima e proprio quello gli disse, sì, gli disse proprio così: aggiustala quella doccetta che poi ti cade in testa mentre fai la doccia e sei nel mondo bello, onirico, sensuale e perfetto. Bè veramente non aveva detto così, cioè sì, però senza il fatto del mondo bello onirico e sensuale.
In ogni caso gli era caduta la doccetta in testa, e altro non poteva fare se non sciacquarsi ad altezza di cane sotto il rubinetto.
Doccia del cazzo! Lo aveva interrotto durante il suo orgasmo di sensazioni, ed ora non lo poteva raggiungere in alcun modo, tanto era lontano nello spazio, nel tempo e nella sua mente.